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FREEDOM WRITERS

di Richard LaGravenese (2007)

 

Questo mese don Pasquale ci propone la visione di Freedom Writers (ispirato al romanzo omonimo di Erin Gruwell), diretto da Richard LaGravenese. Ecco cosa ne pensa.

È un film scioccante che si basa su una storia vera e che mette insieme il tema dell’insegnamento con quello dell’Olocausto.

Erin Gruwell è un’insegnante al suo primo incarico in una scuola californiana di Long Beach. La classe che le viene assegnata è composta da ragazzi appartenenti a culture diverse, che vivono in quartieri marginali e che fanno parte di bande giovanili organizzate. L’impatto iniziale è a dir poco traumatico, ma con determinazione Erin decide di cercare gli strumenti pedagogici giusti per riuscire ad interagire con i suoi allievi ed instaurare con loro un rapporto costruttivo e soprattutto di fiducia. La scelta della giovane insegnante si contrappone ai metodi educativi tradizionali già in atto nella scuola, tanto che si scontrerà non poche volte con le idee della coordinatrice didattica della scuola (Imelda Staunton).

Malgrado l’assenza di sostegno da parte dei colleghi, del marito e del padre, ex attivista politico, Erin si dedica anima e corpo agli studenti dell’aula 203. Offre loro attenzione e rispetto perché li riconosce quali semplici ragazzi costretti a sopravvivere in un ambiente ostile, non delinquenti, adattando il proprio insegnamento, facendo leva sui temi del razzismo e della tolleranza. Fa scoprire loro cosa sia l’Olocausto attraverso la lettura del diario di Anna Frank, la visita al Museo della Tolleranza di Los Angeles e l’incontro con i sopravvissuti dei campi di concentramento. Soprattutto, li stimola a scrivere diari personali sulle proprie esperienze, che hanno un effetto decisivo nel far riscoprire se stessi a quei ragazzi già provati dalla vita e colpiscono così a fondo Erin da decidere di farli pubblicare.


Erin è un modello per chiunque abbia a che fare con i ragazzi, si tratti di genitori, educatori o insegnanti, perché riesce a vedere le potenzialità dentro di loro, il bello al di là del muro di diffidenza e di aggressività che hanno costruito per proteggersi, sempre però, mantenendo la sua fermezza e riuscendo ad imporsi con autorevolezza, grazie anche alla sua passione.

Vedere ciò che c’è dentro e portarlo fuori è il significato più profondo della parola educare (e-ducere, portare fuori) ed è ciò che Erin riesce a fare, aprendo una prospettiva sul futuro per i suoi studenti, molti dei quali, altrimenti, sarebbero morti nelle guerre fra gang.


Non mi resta dunque che augurarvi una buona visione e di gustarvi questo bellissimo film tutto d’un fiato.


Cast: Hilary Swank, Patrick Dempsey, Imelda Staunton


Produzione: Paramount Pictures, Double Feature Films, MTV Films, Jersey Films, Kernos Filmproduktionsgesellschaft & Company




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